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  • Devi comunicare il domicilio digitale entro il 1 ottobre 2020 (sì, ma cos’è?)
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Dal 1 ottobre 2020 sarà obbligatorio comunicare il domicilio digitale per imprese e professionisti. Questo è definito nel Decreto Semplificazioni, sezione dedicata alla posta elettronica certificata, e diventa ufficiale con la conversione in legge.

Ma cosa significa? Perché c’è bisogno del domicilio digitale? E di cosa si tratta esattamente? Approfondiamo insieme l’argomento e cerchiamo di capire perché è importante seguire le regole di questa innovazione legata alla posta elettronica.

Cos’è il domicilio digitale, definizione

La cosa più semplice del mondo: il domicilio digitale è solo un indirizzo di posta elettronica PEC (o un servizio di recapito certificato) che deve essere inserito nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente.

Il tutto deve essere fornito alla Pubblica Amministrazione e a tutte le istituzioni che devono comunicare con il cittadino. Anche, ad esempio, chi fornisce i servizi.

A chi comunicare il domicilio digitale

Questo indirizzo di posta PEC deve essere comunicato entro il 1 ottobre 2020 al Registro delle Imprese, l’archivio delle informazioni per imprese italiane. Il servizio è stato disponibile dall’estate 2018 e oggi bisogna adempiere a questa necessità.

Dopo questa operazione, tutte le Pubbliche Amministrazioni Pubbliche Amministrazioni soggette al Codice dell’Amministrazione Digitale dovranno comunicare con il cittadino attraverso quell’indirizzo di posta elettronica

Cosa succede se non lo comunico?

C’è una sanzione prevista dall’art. 2630 c.c. vale a dire omessa esecuzione di denunce, comunicazioni e depositi. Inoltre, il registro delle imprese dopo la sanzione comunica un nuovo Domicilio Digitale all’impresa. Ecco cosa prevede il Codice Civile:

“Chiunque, essendovi tenuto per legge a causa delle funzioni rivestite in una società o in un consorzio, omette di eseguire, nei termini prescritti, denunce, comunicazioni o depositi presso il registro delle imprese (…) è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 103 euro a 1.032 euro”.

Questo vale anche per i professionisti iscritti agli ordini e ai collegi, ma l’obbligo non riguarda solo i singoli individui. Gli stessi ordini devono comunicare il Domicilio Digitale altrimenti sono soggetti a sanzioni e addirittura a scioglimento o commissariamento.

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